27 dic 2007

Rottenneighbor.com, Federico Calzolari e il problema della reputazione online

RottenneighborRottenneighbor.com è un social network 2.0. Ripensandoci, forse sarebbe meglio considerarlo un anti-social network. "Rotten neighbor", in italiano si può tradurre "vicino carogna". Il concetto alla base di questo sito web ideato da Brant Walker un informatico di San Diego è la raccolta e l'organizzazione di segnalazioni da tutti gli Stati Uniti allo scopo di realizzare il primo database dei vicini molesti.

Rottenneighbor.com raccoglie anche commenti in positivo riguardo i vicini. Insomma se stai cercando casa (in USA) potrai raccogliere informazioni facilmente con l'ormai consolidata interfaccia basata sulla geolocalizzazione di Google Maps. Case in rosso = vicini molesti, case in verde = buoni vicini. Hai anche la possibilità consultare i contenuti inserendo nel motore di ricerca una certa parola chiave, magari il tipo di fastidio che proprio non potresti mai sopportare. In certi casi vengono fatti nomi e cognomi. Qualcuno potrebbe vederlo come un gioco, altri come un vero e proprio sistema di schedatura delle persone. Di certo il tema, il contesto "social" del network, il tipo di possibile audience ed il fatto tipicamente web 2.0 che chiunque può commentare, aggiunge a questo gioco una nota potenzialmente stonata. Insomma come la vedi se un giorno, navigando in un social network tipo questo, ti ritrovi in una lista di vicini maleducati? Ciò che può sembrarti sacrosanto, tipo ascoltare musica a volume alto o girare nudo per casa, potrebbe dare fastidio ad altri.
Del resto la questione della reputazione online e della privacy sul web è discussa da tempo anche in Italia. Ha fatto scalpore più di un anno fa il caso di una donna italiana che, in Google, appariva associata a dei contenuti non aggiornati che facevano riferimento ad un procedimento penale a suo carico già concluso con l’assoluzione. Il Garante della Privacy italiano ha scritto una lettera al quartier generale di Google in California:

«Le informazioni presenti nei motori di ricerca devono essere aggiornate. Il diritto delle persone ad essere rappresentate su Internet con informazioni esatte deve essere sempre garantito in rete, anche fuori dalle pagine web che per prime pubblicano i dati. In alcuni casi, il rischio è quello di arrecare seri danni agli interessati.»

Curioso il fatto che un'azienda privata venga considerata quasi alla stregua di un ente che fornisce un servizio pubblico. Appena un mese fa ha fatto notizia Federico Calzolari, un brillante (e precario) ricercatore della Scuola Normale di Pisa, il cui nome è balzato al primo posto nello Zeitgest di novembre davanti a "Natale" e a Rino Gaetano. E chi cavolo è questo Federico Calzolari? Esperto di "Grid Computing" (calcolo distribuito) ha sfruttato una "falla" di Google, programmando il lancio a ripetizione di una stessa query per migliaia di volte, facendola partire da ip diversi per 1 minuto al giorno, per i 30 di novembre. Naturalmente Google ha già riparato la falla ma resta il fatto ed anche qualche interrogativo sulla possibilità futura di nuove distrazioni, magari falle informatiche scoperte ed utilizzate per finalità non proprio pulite. Del resto man mano che aumentano le dimensioni del gigante Google, cresce e acquisisce importanza anche la sua ombra.

Recentemente ha fatto notizia anche il primo caso ufficiale in Italia di "furto di identità" toccando molto da vicino il tema della reputazione online. La sentenza 46674 della Cassazione, ha confermato la condanna di un uomo che aveva utilizzato un indirizzo email intestandolo in apparenza ad una propria conoscente. Aveva utilizzato quell'indirizzo per nuocere alla donna, che qualche tempo dopo ha iniziato a ricevere telefonate con cui utenti, anch'essi tratti in inganno, le chiedevano incontri sessuali. La Cassazione ha chiamato in causa l'articolo 494 del codice penale che, a proposito della "Sostituzione di persona" recita:
«Chiunque al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all'altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici è punito se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno.»

La cosa interessante di questa sentenza è che la Corte afferma un principio di lesa fede pubblica ovvero la comunità Internet ha avuto a che fare con una persona diversa da quella dichiarata, ed è dunque stata ingannata. Un pò come lo Zeitgeist (lo spirito dei tempi secondo Google) a novembre è stato frastornato dalle query a nome di Federico Calzolari il quale non ha rubato una identità, ma ha semmai rubato un credito che non gli spettava usurpando la fama e la popolarità di personaggi come Babbo Natale e Rino Gaetano.
L'onnipresenza di Google (che ormai viene quasi scambiato per un ente pubblico) e la diffusione su larga scala del commercio elettronico chiamano con urgenza nuove leggi ma soprattutto giustificano sempre più l'elaborazione di una sorta di intelligenza collettiva costituita dall'intreccio delle intelligenze dei membri attivi delle comunità telematiche insieme alle intelligenze delle aziende che lavorano sulla nuova frontiera. In questo scenario, la moneta corrente o, se si preferisce, il valore più importante potrebbe diventare proprio la reputazione online. Si spera che tutto ciò possa avvenire non solo a scopo di lucro da parte di singoli individui o di grosse aziende ma, appunto nell'interesse della fede pubblica e dello stesso sviluppo delle potenzialità del web.

6 commenti:

  1. Anno nuovo, vita nuova? Mah... si vedrà. Intanto, per fare qualcosa di nuovo, ti invito a leggere il mio primo articolo in inglese sul blog «L'Indipendente» che riguarda una nuova definizione di Web 2.0 e una proposta per un grande progetto Web 2.0: World 2.0.

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  2. Uhm, però uno potrebbe segnalare anche il vicino per invidia, che ne so, l'erba del vicino è sempre più verde, e zac ti segnalo...

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  3. bella idea... andrebbe realizzato anche per noi italiani :-)

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  4. ciao, bel blog, molto interessante, che ne diresti di uno scambio link?

    www.gianlucapistore.com

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  5. Quest'idea è terrificante! Proprio da grande fratello! Brrr! Ciao!

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  6. il link Rottenneighbor.com non è più valido.

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