Scegli un nome a caso tra le tante personalità che ti vengono in mente. Lo spunto irresistibile per tornare ancora sul concetto di reputazione online viene da un interessante post che parla di Sergey Brin, uno dei fondatori di Google (tra l'altro è anche l'ideatore dello stile deliziosamente ingenuo del logo di Google). Più precisamente, il post parla della voce dedicata a Sergey Brin su Wikipedia.
Blogoscoped ci ricorda che la voce esiste dal 2002. Parecchio tempo ed una storia travagliata a giudicare dalla cronologia delle modifiche apportate. Quale esempio migliore del nome di Sergey Brin, uno dei protagonisti di questi anni di Google e di web 2.0, per apprezzare la funzione "history" offerta da Wikipedia e spulciare fra tutte le versioni del testo biografico? Si parte da un paio di modestissime righe datate 2002: «Uno dei fondatori di Google, motore di ricerca web». Man mano che ci si avvicina ai giorni nostri si notano una serie di versioni temporaneamente vandalizzate e quindi subito ritirate. Tra queste ci sono frasi tipo: «E' più fortunato o più abile o le due cose insieme?», «E' sexy», «Nel luglio del 2006, Sergey rivela la sua omosessualità e combina un appuntamento con Jimmy Wales» e via così. A volte gli edit vandalici sono più sottili come la frase che descrive l'incontro tra Brin e Larry Page (l'altro co-fondatore di Google): «Sergey ebbe l'incarico di fare da guida a Larry per un tour dell'università» è stata cambiata per qualche tempo in «Sergey ebbe l'incarico di mostrare a Larry la sua camera da letto durante un tour dell'università». Da notare anche il ripetuto tentativo di aggiungere tra gli URL esterni in Wikipedia il sito www.mysergeybrin.com, presunta homepage pesonale di Brin. Certo non tutti gli edit sono puro trolling o spamming. Se si considera la mole di interventi anonimi ad opera di vandali, bisogna altresì notare che le correzioni sull'operato di membri registrati regolarmente sono all'ordine del giorno. Può capitare in Wikipedia che qualcuno inserisca in buona fede frasi ed opinioni troppo soggettive. Sono questi i riflessi più ambigui dell'identità di una persona quando questa sembra una barca lasciata alla deriva nel mare del web 2.0: deliberata lesione della repuazione di un soggetto o semplice soggettività delle opinioni altrui?
Cronaca di qualche settimana fa: tre diciassettenni di Genova lanciano in rete un annuncio per possibili incontri sessuali a nome di un inconsapevole compagno di classe. La denuncia per i tre: "Diffamazione a mezzo Web". L'inchiesta della procura genovese, affidata a Lorella Balducci, direttore della Polizia Postale della Liguria, potrebbe coronare la divertente alzata d'ingegno dei tre giovani cyber-bulli con 3 anni di galera. C´è chi ci ride sopra, chi denuncia, chi si chiude in casa e c´è chi reagisce con gesti estremi come la ragazza di Reggio Emilia che ha tentato il suicidio in un caso analogo o lo studente romeno della Magliana, scoperto dal padre con un coltello nello zainetto, con il quale aveva deciso di vendicarsi per le offese subite via You Tube dai compagni di classe. Insomma le conseguenze dello "scherzo" diventano sempre più serie sia per la vittima che per il carnefice: il falso in Internet, come dimostra la magistratura a Genova, diventa perseguibile, alla pari di quello pubblicato sulla carta stampata e in tv.
Si tratta di un esempio estremo di cosa significa "autorevolezza delle fonti" e di come questo problema si mescoli non solo con quello della libertà espressiva ma anche con la vita quotidiana delle persone. Cosa fa più danno? Calunniare una persone via web o diffondere un'informazione sbagliata sull'alimentazione dei tirannosauri? Per questo motivo il modello adottato da Wikipedia è uno spunto interessante per notare le evoluzioni (e anche le involuzioni) della democratizzazione del processo editoriale via web 2.0.
Nota come Wikipedia definisce Wikipedia:
Wikipedia è un'enciclopedia online, multilingue, a contenuto libero, redatta in modo collaborativo da volontari e sostenuta dalla Wikimedia Foundation, un'organizzazione senza fine di lucro. [...] Wikipedia è costruita sulla convinzione che la collaborazione tra gli utenti possa nel tempo migliorare le voci, più o meno nello stesso spirito con cui viene sviluppato il software libero. [...] Alcuni membri delle comunità hanno descritto il processo di redazione in Wikipedia come un lavoro collaborativo, o un processo evolutivo di darwinismo sociale, ma non tutti la ritengono una descrizione precisa del fenomeno.Ed ecco il "trucchetto" che facilita il lavoro degli "utenti regolari" (una sorta di redattori senior) mettendoli sempre un passo avanti rispetto al lavoro dei vandali:
Gli utenti regolari spesso mantengono una lista di osservati speciali con le voci di loro interesse, per sapere immediatamente quali hanno subito delle modifiche dall'ultimo accesso e seguire le correzioni apportate giorno per giorno. Ciò consente di impedire il proliferare di false informazioni e spam e di tenersi aggiornati sulle opinioni di chi contribuisce alle voci espresse nelle pagine di discussione.Certo questo non risolve il problema della neutralità del punto di vista redazionale. Anzi secondo Robert Cailliau, l'informatico belga ideatore del World Wide Web insieme a Tim Berners-Lee, Wikipedia è una enciclopedia che accentra le conoscenze invece di favorirne la fluidità e la disperdersione. D'altro canto Wikipedia potrebbe essere semplicemente un mulinello che si è creato nel magmatico flusso del web di questi anni: se non altro un'occasione per riflettere sul problema dell'autorevolezza delle fonti. Come dice Kevin Kelly, "The Bottom is not enough": il semplice fatto che i contenuti vengano "dal basso", da una moltitudine di individui non è sufficiente. Ma senza cercare di risolvere definitivamente un dibattito che dura da secoli (perlomeno dall'invenzione dell'enciclopedia) e che si protrarrà forse per altrettanto tempo, val la pena notare i piccoli passi. Wikipedia permette di osservare molto da vicino, verrebbe quasi da dire "in diretta", alcune novità nell'evoluzione della conoscenza e dei media: da una parte le nuove tecnologie introducono nuovi problemi (il vandalismo digitale), dall'altra gli anticorpi dell'intelligenza collettiva si mettono in moto per trovare una soluzione. Il web 2.0 dà. Il web 2.0 toglie.
Incautamente ho subito commentato perché incuriosito... Ma sbaglio o stai abbandonando questo blog!!?!?!? è un peccato... :(
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